5,7 MILIARDI DI EURO PER LE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI (CER)
VIA LIBERA DALLA COMMISSIONE EUROPEA
La Commissione europea ha dato via libera, sotto forma di aiuti di stato, al decreto italiano che regola le Comunità energetiche rinnovabili: previsti incentivi per 5,7 miliardi di euro, di cui 2,2 finanziati nell’ambito del Pnrr.
Il decreto prevede due misure:
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa;
- un contributo a fondo perduto.
L’incentivo in tariffa sull’energia condivisa è rivolto a tutto il territorio nazionale, dal piccolo Comune alla città metropolitana, e consente un notevole risparmio energetico per i soggetti della comunità (prosumer). La potenza massima agevolabile è pari a 5 gigawatt complessivi entro il 31 dicembre 2027. Per questa misura è prevista una dotazione di 3,5 miliardi di euro, ricavata dai prelievi sulle bollette elettriche di ogni consumatore.
Per le CER realizzate nei Comuni sotto i cinquemila abitanti, inoltre, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del Pnrr e la potenza agevolabile è di almeno 2 gigawatt fino al 30 giugno 2026. Entro limiti definiti il contributo a fondo perduto potrà esser cumulato con la tariffa incentivante.
Per accedere al contributo in conto capitale del Pnrr, le CER devono risultare costituite alla data di presentazione della domanda, la potenza massima del singolo impianto o dell’intervento di potenziamento non deve essere superiore a 1 MW, la connessione degli impianti di produzione e dei punti di prelievo alla rete di produzione deve esser sottesa alla medesima cabina primaria, servono i possessi – ove previsti – del titolo abilitativo alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto e del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva.
Il contributo sarà riconosciuto entro il 31 dicembre 2025 (milestone Pnrr), mentre l’entrata in esercizio deve avvenire entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026 (target Pnrr).
Le spese ammissibili sono di vario tipo – dalla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, alla fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo, fino all’acquisto e installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software ecc. – e prevedono dei massimali di investimento.
I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. Per le CER, i destinatari del provvedimento possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. La potenza dei singoli impianti non può superare il Megawatt.
Il soggetto gestore della misura è il GSE, che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi e che, su istanza dei soggetti interessati, potrà eventualmente verificare l’ammissibilità in via preliminare.