7 MILIARDI DI EURO PER LA POLITICA EUROPEA DI VICINATO MERIDIONALE

NUOVA AGENDA DELL’UE PER IL MEDITERRANEO

Il Consiglio europeo ha approvato conclusioni in cui si afferma la determinazione dell’UE a rinnovare e rafforzare il suo partenariato strategico con il vicinato meridionale. L’obiettivo è affrontare le sfide comuni, trarre vantaggio dalle opportunità condivise e liberare il potenziale economico della regione a beneficio della popolazione.

Stimolare una ripresa socioeconomica sostenibile a lungo termine e la creazione di posti di lavoro nel vicinato meridionale costituisce una priorità condivisa fondamentale e l’innovativa pietra angolare della nuova agenda per il Mediterraneo. Collaborando, l’UE e i suoi partner del vicinato meridionale possono convertire le sfide climatiche e ambientali e la trasformazione digitale in importanti opportunità di sviluppo sostenibile, contribuendo a una transizione verde giusta e inclusiva. L’UE utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione, compresi lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) e il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus (EFSD+), e coopererà con le istituzioni finanziarie per conseguire tale obiettivo, prestando particolare attenzione alla dimensione umana e alle opportunità per i giovani.

L’UE intende rafforzare il dialogo politico in tutto il Mediterraneo organizzando riunioni annuali dei ministri degli Affari esteri degli Stati membri dell’UE e dei paesi del vicinato meridionale per esaminare i progressi compiuti nell’attuazione della nuova agenda per il Mediterraneo.

La politica europea di vicinato meridionale

La politica europea di vicinato meridionale dell’UE si inquadra nell’ambito della più ampia politica di vicinato (PEV) articolata in una politica per il partenariato orientale rivolto ai paesi dell’Europa orientale (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova, Ucraina) e nella politica per i paesi del vicinato meridionale ( Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia).

Mentre la politica per il partenariato orientale è stata condotta, pur con differenziazioni tra i singoli paesi, sulla base di una cornice unitaria, la politica per il vicinato meridionale nell’ultimo decennio si è sviluppata – a causa anche di una maggiore eterogeneità delle situazioni e delle aspirazioni dei paesi del vicinato meridionale – sulla base di una impostazione bilaterale con ciascun paese, senza la definizione di un vero e proprio quadro comune europeo. In tale contesto, la Commissione europea ha indicato la necessità di dare nuovo impulso alla sua politica nei confronti dei paesi del vicinato meridionale attraverso l’avvio di un processo volto a definire in modo organico le priorità strategiche dell’UE nei confronti di tali paesi.

Nel dicembre 2020 il Consiglio europeo aveva sottolineato la necessità di elaborare una nuova Agenda per il vicinato meridionale volta a favorire la costruzione di un vicinato meridionale pacifico, sicuro, più democratico, più rispettoso dell’ambiente, prospero ed inclusivo.

La nuova Agenda per il Mediterraneo guiderà la politica dell’Unione nei confronti della regione e la programmazione pluriennale nell’ambito del nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale dell’UE a livello regionale e bilaterale.

L’Agenda include un piano di investimenti per stimolare la ripresa socioeconomica a lungo termine nel vicinato meridionale assegnando, nel quadro di NDICI, per il periodo 2021-2027, fino a 7 miliardi di euro per l’attuazione dell’Agenda, con l’obiettivo di mobilitare fino a 30 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici nella regione nei prossimi 10 anni.

Il nuovo piano di investimenti per il vicinato meridionale mira a garantire che la qualità della vita delle popolazioni della regione migliori e che la ripresa economica non escluda nessuno. Il piano include iniziative guida preliminari per rafforzare la resilienza, favorire la prosperità e intensificare gli scambi e gli investimenti a sostegno della competitività e della crescita inclusiva.

La nuova Agenda propone di unire le forze per la lotta ai cambiamenti climatici, accelerare la duplice transizione verde e digitale, rinnovare l’impegno a favore dei valori comuni, affrontare congiuntamente gli sfollamenti forzati e la migrazione e promuovere la pace e la sicurezza nella regione del Mediterraneo.

In vista di tali obiettivi, la nuova strategia è incentrata su 5 settori d’intervento:

  • Sviluppo umano, buongoverno e Stato di diritto

Rinnovare l’impegno comune a favore della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e della governance responsabile;

  • Resilienza, prosperità e transizione digitale

Sostenere economie resilienti, inclusive e connesse che creino opportunità per tutti, specialmente per le donne e per i giovani;

  • Pace e sicurezza

Fornire sostegno ai Paesi per affrontare le sfide in materia di sicurezza e trovare soluzioni ai conflitti in corso;

  • Migrazione e mobilità

Affrontare insieme le sfide degli sfollamenti forzati e della migrazione irregolare e agevolare percorsi legali e sicuri per la migrazione e la mobilità;

  • Transizione verde: resilienza climatica, energia e ambiente

Proteggere le risorse naturali della regione e generare crescita verde sfruttando le potenzialità di un futuro a basse emissioni di carbonio.

L’UE effettuerà un riesame intermedio dell’Agenda nel 2024.