IDROGENO VERDE PROTAGONISTA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
3,6 MILIARDI NEL PNRR
La transizione energetica ha un protagonista di eccezione ed è l’Idrogeno Verde.
La speranza di realizzare concretamente la rivoluzione green passa appunto dall’uso e dallo sviluppo di questo elemento.
Oltre ad una speranza si tratta anche di una grande sfida lanciata dalla Commissione europea per rendere l’Europa il primo continente ad impatto zero entro il 2050.
Il contributo dell’Idrogeno alla transizione energetica è di grande impatto soprattutto perché è in grado di decarbonizzare una parte importante del settore industriale, compreso il settore dei trasporti pesanti.
Senza ovviamente tralasciare l’importante contributo al riscaldamento domestico.
Ed anche se non è in grado da solo di risolvere il problema dell’approvvigionamento energetico, l’Idrogeno già nel 2030 potrebbe dare un contributo significativo al nuovo mix energetico.
In particolare in questi ultimi due anni le bollette energetiche sono aumentate notevolmente, aumenti che si sono accentuati con l’inizio della guerra in Ucraina.
Le sanzioni imposte dall’Unione europea alla Russia e la volontà degli Stati di rendersi autonomi dal gas russo sta imponendo una serie riflessione per indirizzare maggiori investimenti verso le energie rinnovabili che sono la fonte dell’Idrogeno verde.
Per produrre ed alimentare idrogeno verde occorre produrre energia rinnovabile.
Di conseguenza il costo dell’idrogeno dipende soprattutto dal costo delle rinnovabili.
Bisogna quindi spingere con forza in questa direzione investendo nella produzione di idrogeno su scala e ad un prezzo competitivo.
Molte risorse finanziarie sono state inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Si tratta di circa 3,6 miliardi di euro destinati a decarbonizzare i settori hard to abate e il settore dei trasporti pesanti, oltre a disporre fondi per la ricerca e per la realizzazione di infrastrutture intelligenti dell’idrogeno.