PNRR: 400 MILIONI PER LA CREAZIONE DI IMPRESE FEMMINILI 

 AL SUD BASSO ACCESSO AI FONDI

Il PNRR, nell’ambito della Missione 5 – Componente 1 “Politiche per il lavoro”, l’Investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili”, con una dotazione di 400 milioni di euro, ha l’obiettivo di innalzare il livello di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e, in particolare, di sostenerne la partecipazione ad attività imprenditoriali.

A tal fine, è istituito presso il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, il Fondo Impresa Femminile, destinato ad erogare finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto alle imprese femminili di nuova creazione o già attive sul mercato. Il Ministero si avvale, per le attività di gestione (progettazione, istruttoria, erogazione e post erogazione) e di supporto tecnico, dell’ente in house Invitalia S.p.A., attraverso apposita convenzione.

Il budget è ripartito in diverse sub-iniziative:

  • 200 mln di euro per rifinanziare gli strumenti già esistenti NITO e Smart&Start, ricalibrandoli esclusivamente sulle imprese femminili;
  • 160 mln di euro per il rifinanziamento del Fondo Impresa Femminile, istituito con LDB 2021, a cui si aggiungono 33,8 mln di euro di risorse nazionali;
  • 40 di mln per azioni di accompagnamento, monitoraggio e comunicazione, di cui 1,2 mln da gestire a cura del Dip. Pari opportunità, a cui si aggiungono 6,2 milioni di euro di risorse nazionali.

La misura prevede una milestone e due target:

  • M5C1-17: Approvazione del decreto ministeriale per l’istituzione del “Fondo Impresa Donna” al T3 2021;
  • M5C1-18: almeno 700 imprese femminili finanziate 700 al T2 2023;
  • M5C1-19: almeno 2400 imprese femminili finanziate al T2 2026.

Secondo la Corte dei Conti, l’attenzione delle donne verso questi fondi sembra essere molto limitato.

Da un primo bilancio della misura infatti emerge che sulle domande attualmente in valutazione, gli obiettivi imposti dal PNRR, 700 imprese finanziate entro il mese di giugno del 2023, non sembrano essere a repentaglio, tuttavia c’è il rischio la destinazione del 40% delle risorse al Mezzogiorno

La Corte dei Conti quindi ha indirizzate le proprie raccomandazioni al MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, tenuto a monitorare l’operato di Invitalia a cui è affidata la gestione operativa della misura.