FOTOVOLTAICO : TEMPI PIU’ RAPIDI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI

DAL MINISTERO LE PRIME MISURE PER ELIMINARE I COLLI DI BOTTIGLIA

Oggi pomeriggio alla Camera dei deputati il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto al question time per rispondere ad una interrogazione riguardante i tempi per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti fotovoltaici.
Considerata l’importanza dell’argomento pubblichiamo integralmente il testo dell’interrogazione e la risposta del Ministro.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative di competenza volte a velocizzare il procedimento autorizzatorio per la realizzazione di impianti fotovoltaici, anche alla luce degli obiettivi posti da Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) – 3-00523

ROSATO, GADDA, DE MONTE, DEL BARBA, ENRICO COSTA, GRIPPO, MARATTIN e SOTTANELLI. — Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

nel 2022 in Italia si è assistito ad un incremento del numero di impianti fotovoltaici di piccola taglia istallati con potenza media di 6 kilowatt, mentre come segnalato dal Renewable energy report del Politecnico di Milano mancano all’appello i grandi impianti fotovoltaici; a oggi le istallazioni di potenza superiore a 1 megawatt rappresentano lo 0,03 per cento del totale, quelle tra 10 kilowatt e 1 megawatt l’8,97 per cento e quelle inferiori ai 10 kilowatt il 91 per cento;

il lungo iter autorizzativo sta bloccando la realizzazione di 780 progetti di fotovoltaico utility scale, ossia di taglia grande, pari o superiore a 10 megawatt, i quali complessivamente raggiungerebbero una potenza di 32,8 gigawatt;

secondo la normativa vigente, è previsto un iter con una durata massima di 175 giorni per ottenere la valutazione di impatto ambientale, salvo eventuali necessità di integrazione documentale, per le quali è possibile aggiungere ulteriori 45 giorni;

tale valutazione di impatto ambientale costituisce una tappa essenziale all’interno del più ampio procedimento autorizzatorio unico regionale, il quale non dovrebbe protrarsi oltre i 245 giorni dalla domanda;

questi termini però sembrano non trovare riscontro nella realtà, considerando che alcuni progetti in attesa della valutazione di impatto ambientale e del procedimento autorizzatorio unico regionale sono stati presentati due anni fa a seguito dell’istituzione, attraverso il «decreto semplificazioni bis», di un processo nazionale per la valutazione di impatto ambientale oltre i 10 megawatt, mentre altri progetti ancora in attesa di autorizzazione sono stati presentati addirittura nel 2020;

uno dei problemi maggiori – che, come segnalato da diversi studi, dovrebbe essere superato con un intervento normativo organico – attiene agli atti di assenso dei sovrintendenti nell’ambito dei procedimenti autorizzatori;

una maggiore rapidità nell’iter di approvazione dei progetti fotovoltaici risulta necessaria per potenziare il mix energetico, diminuendo la dipendenza del nostro Paese dall’importazione di fonti fossili e riducendo i costi per cittadini e imprese, nonché per raggiungere gli obiettivi posti dall’aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) trasmesso a Bruxelles, il quale indica come obiettivo il raggiungimento di 80 gigawatt di potenza fotovoltaica istallata entro il 2030, traguardo che imporrà un aumento di 55 gigawatt rispetto al 2022, ossia un avanzamento di circa 7 gigawatt all’anno –:

quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di velocizzare gli iter autorizzativi a fronte di una sempre più crescente richiesta da parte della filiera delle rinnovabili di tempi certi e procedure definite, nonché dell’imperativo di garantire il raggiungimento dell’obiettivo di 80 gigawatt per il 2030.
(3-00523)

RISPOSTA DEL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA GILBERTO PICHETTO FRATIN

Grazie, Presidente e un grazie agli interroganti. In relazione al quesito posto dagli interroganti, siamo ben consapevoli della necessità di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per raggiungere i nuovi target di potenza installata e diversificare le fonti di approvvigionamento. Dinanzi al triplicarsi delle istanze di autorizzazione rispetto al 2021, abbiamo immediatamente potenziato le commissioni tecniche VIA-VAS e PNRR-PNIEC, oltre che gli uffici organizzativi, e semplificato il procedimento unico di autorizzazione con le disposizioni del DL n. 13 del 2023, prevedendo che, nell’ambito dello stesso procedimento, siano compiute anche le valutazioni ambientali, ove necessarie, e che il Ministero della Cultura non si esprima sull’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto, pur se localizzato in area sottoposta a tutela, se già coinvolto nell’ambito delle procedure di valutazione ambientale.

Un altro impulso all’autorizzazione avverrà dall‘adozione delle aree idonee, che garantiscono un iter burocratico più snello, e l’innalzamento delle soglie di potenza degli impianti per le valutazioni ambientali. Non solo abbiamo ampliato il novero delle aree idonee ex lege, con i recenti provvedimenti normativi, ma abbiamo anche sbloccato, di concerto con il MiC e il MASAF, il decreto per la determinazione dei criteri con cui le regioni devono individuare le stesse e che sarà sottoposto alla valutazione della Conferenza unificata (è un provvedimento che verrà trasmesso nella giornata di domani).
Il Ministero ha altresì intrapreso un percorso più spedito verso la digitalizzazione dei processi per efficientare la gestione delle attività connesse ai procedimenti VIA, VAS e AIA. Inoltre, l’adozione a breve della piattaforma digitale unica per la presentazione delle istanze per gli impianti a fonti rinnovabili attraverso modelli unici semplificati garantirà un supporto agli operatori e agli enti territoriali coinvolti per tutto il ciclo di vita degli impianti e delle autorizzazioni.
Tutte queste misure sono i primi passi di un processo volto a eliminare i colli di bottiglia emersi in questi anni, ben consapevoli che il monitoraggio dei procedimenti ci permetterà di efficientare ulteriormente gli adempimenti. Chiudo ricordando che i produttori di energia 15 anni fa erano circa 1.000; oggi sono 1,5 milioni.