NATURA E BIODIVERSITA’: IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA LEGGE

COMPENSAZIONE PER TUTTI I COSTI CONNESSI ALL’ATTUAZIONE

Il Parlamento europeo, tra le polemiche, ha approvato uno dei pilastri del Green Deal, la cosiddetta legge sul ripristino della natura e degli habitat.

La legge mira a combattere il cambiamento climatico attraverso il recupero degli ecosistemi degradati e lo stop alla perdita di biodiversità.

Ricordiamo che l’emergenza climatica è stata dichiarata nel novembre del 2019 dal Parlamento europeo che ha posto come obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 ° C e ridurre in modo significativo le emissioni di gas ad effetto serra.

La Commissione europea, 6 mesi dopo, ha presentato il Green Deal europeo fissando alcuni importanti obiettivi, tra cui quello più significativo della neutralità climatica entro il 2050.

Per questo è stato necessario adottare le misure più adeguate:

  1. la riduzione delle emissioni nei settori industriali e dei trasporti;
  2. la creazione del Fondo sociale per il clima per aiutare le famiglie nella transizione verde;
  3. la promozione dell’economia circolare;
  4. la creazione di un sistema alimentare sostenibile;
  5. preservare la biodiversità dalla potenziale estinzione di un milione di specie;
  6. finanziare la transizione verde, attraverso un piano di investimenti di mille miliardi di euro.

Relativamente al 5° punto il Parlamento europeo ha approvato la “Strategia sulla biodiversità per il 2030” con la quale ha fissato alcune priorità:

  • le aree protette dovranno coprire il 20% della superficie terrestre e marina dell’Unione europea;
  • ripristinare il 15% dei fiumi nella loro lunghezza;
  • la realizzazione di elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata;
  • la protezione della fauna selvatica;
  • la biodiversità nelle aree urbane.

Nell’ambito della Strategia sulla biodiversità la Commissione europea a giugno del 2022 ha adottato proposte importanti per riparare l’80 % degli habitat europei che versano in cattive condizioni, per riportare la natura in tutti gli ecosistemi, dalle foreste e dai terreni agricoli agli ecosistemi marini, di acqua dolce e urbani e per ridurre del 50 % l’uso e il rischio dei pesticidi chimici entro il 2030.

Tra gli obiettivi proposti molte perplessità e contrarietà hanno suscitato  i punti che prevedono  l’eliminazione delle barriere fluviali in modo che almeno 25 000 km di fiumi siano trasformati in fiumi a flusso libero entro il 2030 e quelli relativi al ripristino di torbiere, paludi, foreste, brughiere e sottobosco, habitat marini e alluvionali e zone umide costiere.

Per questo, nei giorni scorsi infatti il Parlamento europeo si è spaccato nettamente e la legge è stata approvata di misura con pochi voti di scarto, perchè da una parte si è ritenuto che alcune norme fossero eccessivamente penalizzanti per il settore agricolo.

Sicuramente i benefici saranno maggiori dei costi che qualcuno sarà costretto a sopportare. Tuttavia è previsto un pacchetto di politiche a sostegno degli agricoltori e altri utilizzatori nella transizione verso sistemi di produzione alimentare più sostenibili.

In particolare:

  • una compensazione agli agricoltori per tutti i costi connessi all’attuazione delle nuove norme per un periodo transitorio di 5 anni;
  • interventi più incisivi per ampliare la gamma di opzioni biologiche e a basso rischio sul mercato;
  • attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dei programmi Orizzonte dell’UE a sostegno delle nuove tecnologie e tecniche, compresa l’agricoltura di precisione ed
  • un piano d’azione per la produzione biologica, per conseguire gli obiettivi in materia di pesticidi della strategia “Dal produttore al consumatore”.