UN EVENTO DI GRANDE SUCCESSO

CONVEGNO: MARE NOSTRUM – UN MARE DI PACE

Si è svolto il giorno 8 luglio 2024 dalle ore 15.00, alla Camera dei Deputati, a palazzo Theodoli – sala Matteotti, il convegno: Mare Nostrum – un mare di pace, “Aspetti socio – ambientali del MEDITERRANEO”; organizzato da: Franco Torchia, Presidente di: AISTA (Associazione Italiana per lo Sport il Turismo e l’Ambiente), insieme alla Fondazione AQUA, al Dipartimento di Chimica della Sapienza di Roma, all’Eurispes, all’Associazione Ecoitaliasolidale e all’Università telematica Uninettuno e all’Associazione Marevivo.

Ha aperto i lavori: l’Ing. Adriano Santeusanio, Presidente Fondazione Acqua;
Presentazione del convegno: Dott. Franco Torchia, Presidente AISTA;
Saluti istituzionali dell’On. Nazzareno Neri, Presidente XII Commissione consiliare – Regione Lazio;
Brevissimo intervento di Antonietta Pignatelli Palladino di Ecoitaliasolidale.
Saluti istituzionali dell’assessore di Roma Capitale, Andrea Catarci.
Seguito dal Prof. Marco Marcelli, Responsabile del laboratorio di oceanografia costiera Università della Tuscia – Stato di salute del Mediterraneo;
Prof. Luigi Campanella, già Presidente della Società Chimica Italiana e già Preside della Facoltà di SMFN di Sapienza – Il problema della plastica nell’ecosistema mare;
Prof. Ferdinando Boero, Presidente Fondazione Dohrn e Vice Presidente di Marevivo – Per una gestione dell’ambiente marino basata sulla conoscenza;
Dott. Marco Ricceri, Segretario Generale EURISPES – Aspetti geopolitici sul bacino del Mediterraneo;
Dott. Nicola Paravati, Head of international Affairs UNINETTUNO – Formazione online dei giornalisti sui Cambiamenti Climatici;
Alessandra Aielli,  di Mare Vivo ha dichiarato i vincitori del Premi Internazionale Nethuns edizione 2024;
Dr.ssa Silvia Sartori,  Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico e Mare – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica L’impegno dell’Italia nel Mediterraneo – Rafforzare il livello regionale per raggiungere gli obiettivi globali;
Avv. Cristiano Carocci, Ambasciatore della Cultura per OTM Osservatorio Tutela del Mare Mediterraneo – I luoghi della romanità per incontri culturali tra i popoli finalizzati alla pace;
Dott. Giordano Giorgi, Direttore Centro Nazionale Coste – ISPRA –  Il progetto MER nell’ambito del contesto Mediterraneo;
Prof. Aldo Berlinguer,  Presidente dell’Osservatorio Insularità ed aree interne dell’Eurispes.
Dott. Corrado Sommariva, Fondatore e CEO di SWPC – Sostenibilità della desalinizzazione e i programmi di Zero Liquid Discharge;
Alle 18.15 – le Conclusioni a cura dell’Avv. Fabio Tota, Ministero per la Protezione civile e le Politiche del Mare.
Un importante evento dove professionisti ed esperti del settore Ambientale, hanno illustrato ciò che da molti anni sono le problematiche del settore.

Presentazione del Presidente di AISTA Franco Torchia

Il convegno che si svolge alla Camera  l’8  luglio  2024   in occasione della Giornata Internazionale del Mediterraneo rappresenta un importante momento di riflessione per comprendere quali azioni ed iniziative si possano mettere in campo per salvaguardare e tutelare il Mare Nostrum.

In particolare la grande Biodiversità di cui il Mediterraneo è ricco, oggi più che mai, è minacciata da inquinamento, cambiamenti climatici, pesca eccessiva ed invasione di specie aliene. Essendo un bacino chiuso il Mediterraneo è soggetto a diverse forme di inquinamento e da un’elevata urbanizzazione delle coste che lo rende particolarmente vulnerabile. Scarichi urbani, industriali e agricoli e l’immissione di plastica e rifiuti sono  le  principali  fonti  di  inquinamento.  Inoltre,  il  Mediterraneo  è  un  luogo  nevralgico  dell’economia  mondiale  e si distingue per l’elevato traffico navale, oltre il 15% dei traffici commerciali marittimi di tutto il Pianeta.

Quest’anno  la  Giornata  Internazionale del Mediterraneo, istituita  dall’ONU  nel  2014, compie dieci anni ed in questo periodo poco o nulla si è fatto per proteggere questa immensa ricchezza storica e geologica che, forse, è il mare più importante del mondo dal punto di vista economico  perché coinvolge direttamente tutti i Paesi che si affacciano sulle coste meridionali dell’Europa, quelli settentrionali dell’Africa e quelli occidentali dell’Asia anteriore e indirettamente tutti gli altri Paesi che lo utilizzano come principale via di comunicazione marittima tra l’Europa, l’Africa e l’Asia.

Quest’anno abbiamo scelto di dedicare questa giornata alla Pace con il titolo “Un mare di pace” in memoria di quanti in questo mare hanno perso la vita: donne, uomini e bambini che hanno tentato di attraversare il Mediterraneo in fuga dalle guerre o dalla fame. I grandi flussi migratori ci ricordano che le prime vittime sono coloro che fuggono da conflitti locali, che fuggono da Paesi in cui la popolazione è condannata a subire violenze, dove scarseggiano cibo e lavoro. Il problema di quei Paesi è il nostro problema e non si può far finta di niente e girarsi dall’altra parte. Tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo sono accomunati da un unico destino. Chi la pensa diversamente è fuori dal mondo, dalla realtà. Per proteggere il nostro Mare è necessario tutelare e salvaguardare la vita di questi popoli. Non bastano più soltanto i declami  sulle diagnosi occorre trovare la terapia per proteggere il nostro mare e senza la conoscenza, l’informazione, la ricerca e la divulgazione tutto diventa più difficile.

E’ necessario adottare una strategia che riduca i rischi ed i pericoli che parta da un cambiamento culturale e delle nostre abitudini.

La più importante azione da adottare è sicuramente la lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali ed economiche e riaffermare con forza il diritto al minimo vitale, tutelare e rendere disponibili a tutti i beni comuni essenziali come l’acqua e  il  cibo  chiedendo  il  rispetto  delle  Convenzioni  internazionali,  promuovendo  progetti  di  sviluppo  nei  Paesi economicamente depressi  per mitigare il flusso migratorio, derivante dalla mancanza di lavoro e prospettive, in un’ottica di sostenibilità globale che comprenda gli aspetti economici, sociali, ambientali e culturali. In questo senso è necessario rispettare e valorizzare la storia di tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo ricordando a noi stessi che questo Mare è stato la culla della civiltà. Lo si può fare anche attraverso  strumenti  di  cooperazione  e  scambi culturali con l’obiettivo  di fare diventare il Mare Nostrum una risorsa economica, sociale ed ambientale da valorizzare per il benessere dell’umanità intera.