LEGGE DI BILANCIO 2025 : LE PRINCIPALI MISURE

REVISIONE DELLE DETRAZIONI,  BONUS NASCITE E INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE 

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 15 ottobre 2024, ha approvato il Disegno di Legge di Bilancio 2025. Il provvedimento, che è già stato inviato alle Camere per la discussione in Parlamento, è composto da 144 articoli, con una serie di misure economiche per stimolare la crescita e migliorare il welfare.

Il percorso legislativo è ancora lungo e probabilmente molte delle misure contenute nel disegno di legge originario saranno soggette a modifiche.

Riportiamo i punti più importanti della manovra relativamente al lavoro e tasse, alla famiglia, alla sanità e all’edilizia.

Lavoro e tasse:

  • IRPEF: come nel 2024, le aliquote IRPEF dovrebbero rimanere tre (23%, 35% e 43%). Questa semplificazione mira a ridurre il carico fiscale per i lavoratori dipendenti e a rendere più prevedibile il sistema tributario. Si discute però di abbassare l’aliquota intermedia dal 35% al 33%, estendendo la fascia fino ai 60.000 € di reddito (rispetto agli attuali 50.000).
  • Cuneo fiscale: il cuneo fiscale dovrebbe essere ridotto, aumentando le detrazioni per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40.000 €. Ad esempio, i lavoratori con redditi tra 37.000 e 40.000 € potranno beneficiare di incrementi salariali fino a 900 €. Con questa misura, gli stipendi potrebbero aumentare fino a 1.000 € rispetto al 2024.
  • Fringe benefit e incentivi alle assunzioni: per i neoassunti che trasferiscono la loro residenza a più di 100 km, gli eventuali rimborsi ricevuti dal datore di lavoro per pagare affitti e manutenzione dovrebbero essere esentasse fino a 5.000 € annui per due anni. Probabilmente saranno confermati l’incremento della soglia di esenzione per i fringe benefit (fino a 2.000 € per lavoratori con figli) e gli incentivi alle assunzioni per giovani e donne svantaggiate.
  • Premi di produttività: quasi certa la riconferma per il triennio 2025-2027 della riduzione dell’aliquota sui premi di produttività dal 10% al 5%.
  • Mezzogiorno e ZES (Zona Economica Speciale): gli incentivi per l’assunzione di giovani e donne al Sud e la decontribuzione per le imprese nella Zona Economica Speciale dovrebbero rimanere.
  • Auto aziendali: la proposta prevede una nuova tassazione per le auto aziendali, distinguendo tra auto elettriche (10%), plug-in (20%) e veicoli a combustione (50%). La misura ha generato critiche poiché aumenterebbe i costi per i dipendenti, specie per chi ha già ordinato veicoli con emissioni più alte e subirà un impatto fiscale maggiore.
  • Flat tax e acconti rateizzati: non sono previsti aumenti della soglia per la Flat tax per le partite IVA, attualmente fissata a 85.000 €, né la rateizzazione degli acconti, deludendo molte piccole imprese e professionisti autonomi. La misura è frenata da vincoli finanziari e normativi.
  • Turnover nel pubblico impiego: nel 2025, il rapporto di sostituzione tra assunzioni e cessazioni sarà limitato al 75%, con un ripristino al 100% nel 2026. I sindacati esprimono preoccupazione, soprattutto per il blocco del turnover nella scuola e nella sanità, settori già in sofferenza.
  • Web Tax per le PMI digitali: la Digital Service Tax è estesa senza limiti di ricavi, imponendo un’aliquota del 3% a tutte le imprese che utilizzano piattaforme digitali per pubblicità e servizi. Nonostante il suo potenziale impatto, la tassa è contestata dalle associazioni di categoria, che temono un effetto negativo sulla competitività delle PMI italiane.

 Misure per le famiglie

  • Bonus nuove nascite: un contributo una tantum di 1.000 € per ogni figlio nato o adottato a partire dal 1° gennaio 2025, destinato a famiglie con un ISEE fino a 40.000 € annui. L’obiettivo è incentivare la natalità alleggerendo le spese familiari iniziali. Si stima che il bonus avrà un impatto finanziario di circa 330 milioni € nel 2025 e 360 milioni  nel 2026.
  • Bonus asilo nido: dal 2025 non dovrebbe essere più necessario avere almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni per ricevere la maggiorazione dell’importo (pari a 2.100 €). Inoltre, l’Assegno Unico dovrebbe essere escluso dal calcolo dell’ISEE per il riconoscimento del bonus.
  • La Carta “dedicata a te” sarà probabilmente rifinanziata con 500 milioni €.
  • Revisione delle detrazioni: la legge propone di modificare le detrazioni fiscali, privilegiando le famiglie numerose e con redditi bassi. Le nuove soglie per le detrazioni ai fini IRPEF si baserebbero su due valori, calcolati sul reddito complessivo dichiarato e su un coefficiente rapportato al numero di figli a carico. Questa misura è ancora oggetto di dibattito, poiché potrebbe penalizzare famiglie senza figli o con redditi elevati in favore dei nuclei più numerosi.
  • Congedo parentale: l’indennità per il secondo mese di congedo facoltativo entro il sesto anno di vita del bambino potrebbe aumentare dal 60% all’80%.

Sanità

  • Assunzioni e incentivi al personale: sarebbe previsto un piano per assumere circa 30.000 tra medici e infermieri, con un budget di 1,2 miliardi per il 2025, sebbene solo una parte delle assunzioni sarà effettivamente finanziata il prossimo anno. Si discute anche di incentivi per specializzazioni meno gettonate e di aumenti salariali, con un incremento dell’indennità medica fino a 115 € dal 2026.

 Edilizia

  • Bonus edilizi: è quasi sicura anche la riconferma di Bonus Ristrutturazione,  Ecobonus,  Sisma bonus e altri bonus edilizi per il 50% delle spese sostenute, solo per le prime case, fino al 31 dicembre 2025. La detrazione sarà inferiore per abitazioni diverse dalla prima casa e diminuirà progressivamente dal 2026 al 2027. Sono previste anche agevolazioni per il Bonus Mobili e il Bonus Barriere Architettoniche.