SEMPLIFICAZIONI E CORSIE PREFERENZIALI PER RINNOVABILI E IDROGENO VERDE

LE NOVITA’ DEL DECRETO AMBIENTE

E’ stata pubblicata nella GU 16 dicembre 2024 n. 294 la  legge di conversione 13 dicembre 2024 n. 191 del decreto ambiente.

Il decreto 17 ottobre 2024, n. 153, recante” Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico” , cosiddetto decreto Ambiente, è stato approvato definitivamente lo scorso 10 dicembre dalla Camera dei deputati con 141 voti favorevoli e 81 contrari.

La legge introduce una delle novità più attese che era l’obiettivo prioritario del decreto legge e che riguarda la transizione energetica: semplificare le procedure amministrative, incentivare la transizione energetica e promuovere interventi strategici per la sostenibilità ambientale.

La legge infatti prevede forti semplificazioni e tempi molto stretti per il rilascio delle autorizzazioni.

In sostanza, il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA deve essere adottato dall’autorità competente entro 60 giorni, estendibili solo in casi eccezionali per un massimo di 20 giorni​.

La verifica di assoggettabilità a VIA ha una durata minima di 5 anni, rinnovabile tramite istanza corredata da documenti aggiornati sul contesto ambientale.

Viene introdotta la corsia preferenziale per i progetti ritenuti di pubblico interesse  o strategici per il Paese previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che contribuiscono agli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).

La via preferenziale riguarda:

  • Impianti di accumulo idroelettrico mediante pompaggio.
  • Stoccaggio, cattura e trasporto di CO2.
  • Conversione industriale in bioraffinerie.
  • Infrastrutture per la produzione di idrogeno verde.
  • Impianti fotovoltaici, eolici e agrivoltaici di grande scala.

Inoltre, vengono promossi progetti di rifacimento e potenziamento di impianti esistenti, incentivando il riutilizzo di infrastrutture già presenti sul territorio.

Nei casi di disaccordo tra Ministero dell’Ambiente e Ministero della Cultura, il provvedimento finale può essere sostituito da un atto risolutivo, superando l’impasse​.

La legge introduce anche misure urgenti per contrastare la crisi idrica, attraverso l’uso delle acque reflue trattate (cosiddette “acque affinate”) e con l’obbligo per i comuni di mappare le aree a rischio e pianificare interventi specifici all’interno  dei piani urbanistici comunali.

In materia di difesa del suolo e dissesto idrogeologico, viene potenziata la piattaforma ReNDiS: “Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo”.

Viene rafforzato il potere dei Commissari per il contrasto del dissesto idrogeologico i quali:

  • possono nominare soggetti attuatori e delegare le funzioni di stazione appaltante;
  • assumono anche le responsabilità di prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Un’altra importante novità riguarda il divieto di emettere nuovi permessi per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi liquidi, sia a terra che in mare.

Infine vengono rafforzati gli investimenti del Piano Mattei nei Paesi africani per progetti di sicurezza energetica e tutela ambientale mediante lo sviluppo di infrastrutture sostenibili e la riduzione delle emissioni di gas serra.