DAL G7 DI HIROSHIMA IL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA PULITA

IMPORTANTE SPINTA SULL’IDROGENO PER LA DECARBONIZZAZIONE

Il Summit del G7 – Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti più la Ue – che si è tenuto dal 19 al 21 maggio a Hiroshima in Giappone dal punto di vista ambientale non è stato propriamente un grande successo, perché oltre a confermare gli obiettivi di Parigi per il raggiungimento di zero emissioni nette entro il 2050 e la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius non ha fatto grandi scelte in materia di transizione energetica.

I leader del G7 si sono impegnati ad “agire per rafforzare la cooperazione per affrontare la crisi climatica e accelerare la transizione globale verso l’energia pulita per raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050”.

Un passaggio importante del documento approvato riguarda le necessità di maggiori “ investimenti pubblici e privati ​​nelle industrie del futuro, sia a livello nazionale che in tutto il mondo” e  “ l’importanza di costruire catene di approvvigionamento di energia pulita sicure, resilienti, accessibili e sostenibili e solide basi industriali che riducano le dipendenze strategiche indebite e avvantaggino i lavoratori e le comunità locali in tutto il mondo.”

Il centro della discussione dell’incontro ha riguardato soprattutto la questione della diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico per ridurre la dipendenza dalla Russia e per questo si è evidenziato “l’importante ruolo che può svolgere l’aumento delle forniture di GNL (gas naturale liquefatto)” riconoscendo “che gli investimenti nel settore possono essere appropriati in risposta all’attuale crisi e per affrontare le potenziali carenze del mercato del gas provocate dalla crisi”.

Si tratta secondo i leader del G7 di un passo “temporaneo” e necessario per aiutare i Paesi che cercano di abbandonare definitivamente la dipendenza dal gas russo.

L’eliminazione graduale si baserebbe anche sul “risparmio energetico e sulla riduzione della domanda di gas” in linea con gli obiettivi climatici di Parigi e sull’accelerazione dello sviluppo delle energie rinnovabili.

Più che uno sguardo al futuro si è quindi voluto ragionare sul presente e sulla graduale eliminazione della dipendenza energetica dalla Russia.

Sono sette i punti fissati nel Piano d’azione per l’energia pulita

  1. Andare avanti uniti  per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e al fine di mantenere un limite di 1,5 °C di aumento della temperatura.
  2. Massimizzare l’impatto degli incentivi per ridurre il costo della transizione energetica a livello globale e per garantire che gli investimenti rendano le tecnologie energetiche pulite più accessibili a tutte le nazioni e contribuiscano a guidare una transizione energetica globale ed equa per i lavoratori e le comunità che non lascerà indietro nessuno.
  3. Ridurre le emissioni attraverso la politica commerciale che guidi la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni, spronando i mercati a tenere conto delle emissioni incorporate nei beni scambiati e affermando che gli standard ambientali non dovrebbero essere abbassati per ottenere ingiustamente un vantaggio competitivo.
  4. Creazione di catene di approvvigionamento globali resilienti della produzione di energia pulita e di accelerare lo sviluppo e l’implementazione della relativa tecnologia ponendo l’accento sull’aumento degli investimenti a livello globale nella produzione e installazione di tecnologie per l’energia pulita e sulla diversificazione delle catene di approvvigionamento di energia pulita in modo da garantire che siano sicuri, resilienti, accessibili e sostenibili.
  5. Promuovere tecnologie energetiche pulite e le soluzioni sostenibili, la promozione della ricerca, l’ampio utilizzo, l’importazione e l’esportazione di tecnologie e prodotti per l’energia pulita, nell’ambito di mercati energetici competitivi aperti e trasparenti.
  6. Promuovere il commercio e gli investimenti in beni e servizi di energia pulita, compresi i minerali critici che promuovono la riduzione dei gas serra per contribuire a raggiungere i nostri obiettivi climatici e mobilitare capitale aggiuntivo per le tecnologie energetiche pulite.
  7. Supporto per i partner globali per sostenere i Paesi di tutto il mondo mentre combattono la povertà e riorientano le loro economie per garantire una crescita inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.

Nel documento finale approvato alcuni punti sono stati dedicati allo sviluppo dell’Idrogeno verde quale strumento fondamentale per spingere versa la totale decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti entro il 2035.

In particolare viene evidenziata la urgente necessità di “accelerare in modo significativo la diffusione delle energie rinnovabili e lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di prossima generazione”, con un aumento fino a 150 GW dell’energia eolica offshore e di più di 1 TW del solare fotovoltaico entro il 2030.

Si riconosce quindi “che l’idrogeno a basse emissioni di carbonio e rinnovabile e i suoi derivati ​​come l’ammoniaca dovrebbero essere sviluppati e utilizzati come efficaci strumenti di riduzione delle emissioni per far avanzare la decarbonizzazione in tutti i settori e le industrie, in particolare nei settori difficili da abbattere nell’industria e nei trasporti, evitando N2O come gas serra e NOx come inquinante atmosferico.”

In tal senso i leader del G7 si sono impegnati ad intensificare gli “sforzi per sviluppare un mercato globale trasparente basato su regole e catene di approvvigionamento per l’idrogeno a basse emissioni di carbonio e rinnovabile sulla base di standard internazionali affidabili e schemi di certificazione che rispettino gli standard ambientali e sociali.”