IDROGENO: SPINTA PER L’UTILIZZO NEL SETTORE DEI TRASPORTI
COMMISSIONE EUROPEA – STRATEGIA PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE E INTELLIGENTE
In data 11 dicembre 2020 la Commissione europea ha adottato la “Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente: mettere i trasporti europei sulla buona strada per il futuro”, annunciata dal Green Deal europeo.
La Commissione nella Comunicazione al Parlamento europeo ha indicato quella che senza dubbio è la sfida più importante che il settore dei trasporti si trova ad affrontare, ovvero quella di ridurre in modo significativo le sue emissioni e diventare più sostenibile.
Secondo la Commissione l’obiettivo dell’Unione di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 e di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 sarà raggiunto solo introducendo politiche più ambiziose volte a ridurre la dipendenza dei trasporti dai combustibili fossili e in sinergia con l’impegno di azzerare l’inquinamento.
La produzione di idrogeno per l’uso in campo industriale e nel settore dei trasporti spinge verso la sostituzione parziale dei combustibili fossili.
In particolare, in tempi brevi, potrebbe essere adottato su alcuni tratti della rete ferroviaria di difficile elettrificazione, per i trasporti urbani.
Ricordiamo che attualmente il 46 % circa della rete ferroviaria principale è ancora servita da tecnologie diesel.
A lungo termine si potrebbe valutare la possibilità di sfruttare l’idrogeno per decarbonizzare il settore dell’aviazione e dei trasporti marittimi.
Per il trasporto su strada le soluzioni a emissioni zero sono già in atto. I produttori stanno ora investendo massicciamente nei veicoli elettrici a batteria. La diffusione sul mercato è già in aumento, in particolare per quanto riguarda le automobili, i furgoni e gli autobus utilizzati nelle città, mentre stanno facendo la loro comparsa gli autocarri e i pullman.
I produttori stanno inoltre investendo in veicoli a celle a idrogeno, segnatamente per il parco veicoli commerciali, gli autobus e il trasporto pesante.
Queste promettenti opzioni sono sostenute nell’ambito delle strategie dell’UE per l’integrazione del sistema energetico e per l’idrogeno, nonché del piano d’azione strategico sulle batterie.
L’aumento della diffusione e dell’utilizzo di carburanti rinnovabili e a basse emissioni deve andare di pari passo con la creazione di una rete globale di infrastrutture di ricarica e rifornimento per consentire appieno l’adozione diffusa di veicoli a basse e a zero emissioni in tutti i modi di trasporto.
Secondo la Commissione l’obiettivo è costruire entro il 2025 la metà delle 1.000 stazioni di idrogeno e un terzo dei 3 milioni di punti di ricarica pubblici necessari entro il 2030.
La finalità ultima è garantire una rete fitta e ampiamente diffusa che consenta un facile accesso a tutti i clienti, inclusi gli operatori di veicoli pesanti.
Tuttavia come sappiamo, il principale ostacolo all’uso dell’idrogeno nelle applicazioni industriali e di trasporto è spesso il costo più elevato, dettato anche dagli investimenti aggiuntivi necessari per le apparecchiature dedicate e per gli impianti di stoccaggio e rifornimento.
Occorre quindi potenziare la produzione anche attraverso una serie di incentivi a livello dell’UE.
L’obiettivo strategico di produrre 40 GW di energia attraverso l’idrogeno entro il 2030 impone uno sforzo coordinato con l’Alleanza europea per l’idrogeno pulito, gli Stati membri e le regioni più all’avanguardia, coadiuvato da regimi di sostegno fino a che l’idrogeno diventa competitivo in termini di costi. La competitività delle tecnologie indispensabili per potenziare la produzione di idrogeno, quali l’energia elettrica solare ed eolica e la cattura, lo stoccaggio e l’uso del carbonio, continua a migliorare man mano che si sviluppa la catena di approvvigionamento.
Il fine ultimo dell’UE è chiaro: un sistema energetico integrato e climaticamente neutro, imperniato sull’idrogeno e sull’energia elettrica rinnovabile. Poiché la sfida si prospetta lunga, l’UE dovrà pianificare attentamente la transizione, tenendo conto del fatto che non tutti gli Stati membri si trovano nella stessa situazione di partenza né dispongono delle stesse infrastrutture.
Data la necessità di incrementare la produzione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio affinché possano diventare competitivi, per un certo tempo saranno verosimilmente necessari regimi di sostegno, nel rispetto delle regole di concorrenza.