LE RISORSE DESTINATE ALLA COESIONE TERRITORIALE – DEF 2020

PROGRAMMAZIONE NAZIONALE

Fondo per lo sviluppo e la coesione

Gli stanziamenti  per il periodo 2019-2025, pari a complessivi 50.590,15 milioni di euro, di cui 21.997 milioni nel triennio 2020-2022, sono interamente destinati alla programmazione 2014-2020.

La dotazione complessiva del FSC per il periodo di programmazione 2014- 2020 è stata fissata in complessivi 54.810 milioni dall’articolo 1, comma 6, della legge n. 147/2013 (L.S. 2014), che ha disposto l’iscrizione in bilancio dell’80% di tale ammontare (43.848 milioni) e ha stabilito la chiave di riparto 80% nelle aree del Mezzogiorno e 20% nelle aree del Centro-Nord.

Con la legge n. 232/2016 (Legge di Bilancio per il 2017) è stata disposta l’iscrizione in bilancio della residua quota del 20 per cento, pari a 10.962 milioni. Inoltre sono stati rimodulati gli stanziamenti già autorizzati anticipando al triennio 2017-2019 complessivi 2.450 milioni previsti per il 2020.

La legge n. 205/2017 (Legge di Bilancio per il 2018) ha rifinanziato il FSC per 5.000 milioni, portandone la dotazione complessiva per il periodo di programmazione 2014-2020 a 59.810 milioni. Contestualmente è stata operata la riprogrammazione degli stanziamenti del Fondo, rendendo disponibili nel triennio 2018-2020 complessivi 3.700 milioni già previsti nelle annualità 2024 e 2025.

Con la legge 23 dicembre 2014, n.190 (Legge di Stabilità per il 2015) è stata ridefinita la cornice di programmazione delle risorse FSC 2014-2020, con specifici elementi di riferimento strategico, di governance e di procedura. In particolare,  il comma 703 dell’articolo 1 ha previsto che la dotazione finanziaria del FSC sia impiegata per obiettivi strategici relativi ad aree tematiche nazionali, articolati in piani operativi definiti da apposita Cabina di regia composta da rappresentanti delle Amministrazioni centrali, regionali e delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Tali piani operativi devono tener conto della destinazione ai territori delle Regioni del Mezzogiorno di un importo non inferiore all’80% della dotazione complessiva e devono indicare, per ciascuna area tematica nazionale, i risultati attesi, le azioni, la tempistica ed i soggetti attuatori. La ripartizione per aree tematiche nazionali e la successiva approvazione dei singoli piani operativi sono attribuite al CIPE.

Lo stesso comma 703 ha inoltre previsto che – nelle more dell’individuazione delle aree tematiche e dell’adozione dei piani operativi e su proposta dell’Autorità politica per la coesione – il CIPE possa approvare, in anticipazione della programmazione complessiva e con assegnazione delle risorse necessarie, Piani stralcio per la realizzazione di interventi ad immediato avvio dei lavori destinati a confluire nei piani operativi, in coerenza con le aree tematiche cui afferiscono.

Nel corso del 2015 è stato dato avvio alla modalità prevista dal  citato comma 703 per l’utilizzo delle risorse FSC iscritte nel bilancio dello Stato, attraverso il trasferimento in apposita contabilità del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, sulla base dei fabbisogni finanziari in relazione alle esigenze di spesa. Il Ministero dell’economia e delle finanze assegna le risorse trasferite alla suddetta contabilità in favore delle Amministrazioni responsabili dell’attuazione dei Piani approvati dal CIPE e provvede a effettuare i pagamenti secondo le procedure stabilite dalla citata legge n. 183 del 1987 e dal regolamento di cui al DPR 29 dicembre 1988, n. 568.

Nel corso del 2016 con la delibera CIPE n. 25 del 10 agosto, in attuazione delle disposizioni di cui al citato comma 703, sono state individuate le aree tematiche con le rispettive dotazioni finanziarie, nonché definite le regole di funzionamento del FSC per il periodo di programmazione 2014–2020. In particolare, sono stati disciplinati i piani operativi, le modalità di attuazione e sorveglianza, mediante la previsione dell’istituzione di Comitati con funzioni di sorveglianza, gli interventi ammissibili, il monitoraggio, la revoca delle risorse, gli obblighi di pubblicità e informazione, le riprogrammazioni, le modalità di trasferimento delle risorse da parte del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello stato- IGRUE, l’ammissibilità delle spese, le varianti in corso d’opera, i sistemi di gestione e controllo.

Quanto all’utilizzo delle risorse, dal mese di dicembre del 2016 al mese di febbraio del 2018 sono state pressoché interamente programmate dal CIPE le risorse disponibili al netto delle riduzioni/finalizzazioni previste per legge. Di seguito si riportano le delibere CIPE con le quali sono stati approvati i principali Piani stralcio, Piani operativi e relativi Addendum e i finanziamenti assegnati:

  • delibera n. 32 del 20.2.2015 – Piano stralcio interventi prioritari di contrasto al dissesto idrogeologico (550 milioni).
  • delibere n. 65 del 6.8.2015 e n. 71 del 7.8.2017 – Piano investimenti per la diffusione della banda ultra larga (3.500 milioni).
  • delibere n. 1 dell’1.5.2016, n. 101 del 22.12.2017 e n. 10 del 28 febbraio 2018– Piano stralcio e relativi Addendum (1.770,3 milioni).
  • delibere n. 26 dell’10.8.2016 e n. 95 del 22.12.2017 – Piano per il Mezzogiorno (13.456 milioni assegnati a Regioni e Città Metropolitane per l’attuazione dei c.d. “Patti per il Sud”).
  • delibere n. 52 dell’1.12.2016, n. 101 del 22.12.2017 e n. 14 del 28 febbraio 2018 – Piano operativo “Imprese e competitività” e relativi Addendum (2.498 milioni).
  • delibere n. 53 dell’1.12.2016, n. 13 del 28 febbraio 2018 e n. 69 del 28.11.2018 – Piano operativo MIPAAF e relativi Addendum (442,6 milioni).
  • delibere n. 54 dell’1.12.2016, n. 98 del 22.12.2017 e n. 12 del 28 febbraio 2018 – Piano operativo “Infrastrutture” e relativi Addendum (17.864,4 milioni).
  • delibere n. 55 dell’1.12.2016, n. 99 del 22.12.2017 e n. 11 del 28 febbraio 2018 – Piano operativo MATTM e relativi Addendum (2.798,4 milioni).
  • delibera n. 56 dell’1.12.2016 – Patti stipulati con Regioni e Città Metropolitane del Centro-Nord (905 milioni).
  • delibera n. 2 del 3.3.2017 – Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie (761 milioni)
  • delibera n. 50 del 10.7.2017 – Cofinanziamento nazionale delle risorse europee addizionali (800 milioni).
  • delibere n. 107 del 22.12.2017 e n. 18 del 28 febbraio 2018 – Assegnazioni in favore delle regioni non incluse nei Piani operativi (208 milioni).
  • delibera n. 15 del 28 febbraio 2018 – Piano operativo Salute (200 milioni).
  • delibera n. 16 del 28 febbraio 2018 – Piano operativo Sport e Periferie (250 milioni).

La legge n. 145/2018 (Legge di Bilancio per il 2019) ha rifinanziato il FSC per 4.00  milioni di euro, articolati in (800 milioni per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023.

A valere sulle predette risorse, nel corso del 2019 il CIPE ha programmato interventi per circa 1.300 milioni di euro, ad integrazione dei Piani operativi “Agricoltura” e “Ambiente”, dei Patti di sviluppo delle Regioni e delle Città metropolitane del Mezzogiorno, nonché per il finanziamento dei nuovi Contratti istituzionali di sviluppo per l’area di Foggia e per la regione Molise, della metropolitana e di Torino e per la messa in sicurezza delle aree portuali di Palermo e Castellammare di Stabia. Circa 850 milioni di euro, a valere sulle medesime risorse, sono stati inoltre utilizzati per il finanziamento di misure e interventi previsti da provvedimenti legislativi approvati nel 2019, in particolare dai decreti legge n. 27/2019 e n. 34/2019.

Il citato decreto legge n. 34/2019 contiene, all’articolo 44, disposizioni volte alla semplificazione e all’efficientamento dei processi di programmazione, vigilanza ed attuazione degli interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. In particolare, al fine di migliorare il coordinamento unitario e la qualità degli investimenti finanziati con le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione dei cicli di programmazione 2000/2006, 2007/2013 e 2014/2020, nonché di accelerarne la spesa, è stato previsto che, per ciascuna Amministrazione titolare di risorse a valere sul FSC, l’Agenzia per la coesione territoriale proceda ad una riclassificazione degli interventi contenuti nei diversi documenti programmatori attualmente in essere, al fine di sottoporre all’approvazione del CIPE un unico Piano operativo per ogni amministrazione, denominato «Piano sviluppo e coesione», con modalità unitarie di gestione e monitoraggio. In sede di prima approvazione, il Piano sviluppo e coesione può contenere:

  1. gli interventi dotati di progettazione esecutiva o con procedura di aggiudicazione avviata;
  2. gli interventi che, pur non rientrando nella casistica di cui alla lettera a), siano valutati favorevolmente dal Dipartimento per le politiche di coesione e dall’Agenzia per la coesione territoriale, in ragione della coerenza con le “missioni” della politica di coesione di cui alla Nota di aggiornamento del DEF 2019 e con gli obiettivi strategici del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei, fermo restando l’obbligo di generare obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021.

Da ultimo, la legge n. 160/2019 (LB 2020) ha stanziato, sempre per la programmazione 2014-2020, ulteriori risorse per complessivi 5.000 milioni di euro dal 2020 al 2025 (3.300 milioni da programmare, tenuto conto degli utilizzi contestualmente previsti dalla stessa legge di bilancio).

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(Fonte : Documento di Economia e Finanze 2020)