RECOVERY PLAN: SOLO 2,4 MILIARDI PER IL TURISMO
ALL’INTERNO DEI 6,68 MILIARDI DEDICATI ALLA CULTURA
Le risorse del Recovery Plan dedicate al turismo ammontano “nel complesso a 2,4 miliardi diretti. Di questi poco più di 600 milioni attraverso sovvenzioni e quasi 1.800 sotto forma di prestiti.
E’ stato approvato dal Parlamento il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la manovra da 248 miliardi di euro per far ripartire l’Italia. Di questi 2, 4 miliardi saranno investiti sul turismo, all’interno dei 6,68 dedicati alla cultura e saranno così suddivisi:
- 100 milioni per l’Hub del Turismo Digitale;
- 1,80 miliardi in fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche;
- 500 milioni sul progetto Caput Mundi, per l’attrattività della capitale in vista dei grandi eventi turistici (indicati principalmente in Ryder Cup 2022, Giubileo 2025).
Aiuteranno però il turismo anche altre misure inserite nel capitolo della Cultura, come il miliardo di investimento per migliorare l’attrattività dei borghi, o i 300 milioni per valorizzare l’identità di siti storici. Vediamo nel dettaglio queste misure, a cui si aggiungerà anche la riforma della professione di Guida Turistica, a costo zero.
Vediamo nel dettaglio la Misura dedicata a “Turismo e Cultura” così come è scritta nel PNRR.
In questa componente si concentrano gli interventi di due settori che meritano un capitolo dedicato all’interno del PNRR, sia per il loro ruolo identitario, sia per l’”immagine” e il “brand” del Paese a livello internazionale, nonché per il peso che hanno nel sistema economico. Investire in Turismo e Cultura oggi rappresenta inoltre una significativa opportunità di sinergia con altre priorità strategiche del Paese incluse nel PNRR. Per esempio, la transizione verde e la sostenibilità ambientale nel nostro Paese non possono che fondarsi sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, attraverso politiche intrinsecamente ecologiche che comportino la limitazione del consumo di suolo. Inoltre i settori del turismo e della cultura sono tra quelli con una maggiore incidenza del lavoro giovanile e femminile, quindi sono estremamente importanti per il raggiungimento dei target generazionali e di genere del PNRR.
Con le misure previste dal PNRR si intende impostare una strategia di sostegno e rilancio di questi settori, focalizzata su: rigenerazione del patrimonio culturale e turistico, valorizzazione degli asset e delle competenze distintive nonché digitalizzazione.
La rigenerazione del patrimonio turistico e culturale sarà realizzata tramite un ampio programma di misure di ristrutturazione degli asset chiave turistici e culturali. L’Italia dispone di un patrimonio unico al mondo, ma molti siti/edifici sul territorio richiedono investimenti volti a migliorare capacità attrattiva, accessibilità e sicurezza. Gli investimenti identificati toccheranno tutte le “anime” del territorio riguarderanno i siti culturali delle grandi aree metropolitane, sfruttando la partecipazione culturale come leva di inclusione e “rigenerazione” sociale. Ma riguarderanno anche i piccoli centri (“borghi”) e le aree rurali, per favorire la nascita di nuove esperienze turistiche/culturali e bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile (“overtourism”). Gli interventi sui luoghi saranno accompagnati dal sostegno alle strutture turistiche, anche attraverso l’innalzamento degli standard di offerta e il miglioramento dei servizi per i visitatori. Tutti questi interventi seguiranno una filosofia di sostenibilità ambientale, innalzando l’efficienza energetica degli edifici e rinnovando le pratiche di organizzazione/gestione degli eventi turistici e culturali in una logica di sostenibilità.
Sul fronte del turismo la concentrazione degli sforzi prevedrà la definizione di un fondo ad hoc, anche ad effetto leva, capace di attrarre investitori privati (supporto BEI) definendo quattro strumenti di azione quali: il credito di imposta per le strutture ricettive, una sezione speciale del fondo di garanzia, incentivi all’aggregazione delle imprese turistiche, il Fondo nazionale per il turismo e il Fondo per il turismo sostenibile. In particolare per la valorizzazione degli asset e delle competenze distintive, del turismo verranno veicolate risorse su progetti di investimento in unità immobiliari strategiche e di prestigio, col fine di sostenere la ripresa e la crescita delle catene alberghiere. Per la cultura si interverrà da un lato per incentivare i processi di upskilling e reskilling degli operatori culturali (su tematiche di digitalizzazione ed ecologia), dall’altro per sostenere l’evoluzione dell’industria culturale e creativa 4.0, con l’obiettivo di organizzare e conservare il patrimonio culturale italiano, favorendo la nascita di nuovi servizi culturali digitali e ponendo le basi per la creazione di elementi innovativi per l’ecosistema del turismo italiano.
Infine, si interverrà per garantire una forte accelerazione alla digitalizzazione di questi settori. Le misure di ripristino e rinnovamento del patrimonio fisico culturale saranno accompagnate da un programma di digitalizzazione volto a virtualizzare con approccio standard e ispirato alle migliori pratiche internazionali il patrimonio culturale e turistico italiano. In questo modo, da un lato si garantirà un accesso universale alle opere d’arte e dall’altro si abiliteranno iniziative di approfondimento e di divulgazione innovative. Verrà potenziata la piattaforma web centrale del turismo italiano che, su ispirazione delle migliori pratiche messe in atto da altri paesi, funga da volano per una comunicazione di qualità del patrimonio e dell’offerta del nostro Paese e da strumento di aggregazione delle informazioni e dei servizi necessari all’incontro della domanda-offerta del turismo in Italia.
Gli interventi della componente si articolano su quattro aree di azione:
- “Patrimonio culturale per la prossima generazione”,
- “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale”,
- “Industria culturale e creativa 0”,
- “Turismo 0”.
Gli interventi che saranno descritti prevedono una forte cooperazione tra attori pubblici coinvolti nell’attuazione del programma in modo da agevolare la messa a terra dell’intervento in un ambito dove è usuale che insistano diverse responsabilità a livello centrale (Amministrazioni) e locale (Comuni, Città Metropolitane e Regioni). Inoltre saranno anche coinvolti i privati, i cittadini e le comunità sia in termini di incentivazione delle sponsorship, sia attraverso forme di governance multilivello, in linea con la “Convenzione di Faro” sul valore del patrimonio culturale per la società, e con il Quadro di azione europeo per il patrimonio culturale, che invita a promuovere approcci integrati e partecipativi al fine di generare benefici nei quattro pilastri dello sviluppo sostenibile: l’economia, la diversità culturale, la società e l’ambiente.