RESTO AL SUD: AMPLIATA LA PLATEA FINO A 55 ANNI

LA MISURA INTRODOTTA DALLA LEGGE DI BILANCIO 2021

La legge di Bilancio 2021 ( La Legge 30 dicembre 2020, n. 178) ha esteso l’età massima per accedere alla misura “Resto al Sud”, da 45 a 55 anni.

“Resto al Sud” è una misura introdotta dal D.L. 20 giugno 2017, n. 91 volta ad incentivare la nascita di nuove realtà imprenditoriali ad opera di giovani imprenditori nelle Regioni del Meridione.

Inizialmente, la disposizione aveva fissato l’età` massima dei beneficiari a 35 anni. Successivamente, con la Legge di bilancio 2019, la platea è  stata estesa agli under 45 ed è  stata allargata oggi, ulteriormente, con la Legge di bilancio 2021 anche agli under 56.

Con  l’innalzamento  del  limite  di  età,  “Resto  al  Sud”  non  è  solo  strumento  a  supporto dell’autoimprenditorialità  giovanile, ma si propone come una vera e propria misura anticrisi, accessibile anche ad una delle categorie più  danneggiate dalla crisi del Covid-19, ovvero i cinquantenni che hanno perso il posto di lavoro, o rischiano di perderlo nei prossimi mesi, e che per l’età avanzata incontrano maggiori ostacoli nella ricerca di un nuovo impiego.

“Resto  al  Sud”,  con  una  dotazione  di  oltre  1,2  miliardi  di  euro,  è  operativo  in  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

Le domande possono essere presentate esclusivamente on line, attraverso la piattaforma web di Invitalia. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie. I progetti vengono valutati in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.

Beneficiari

Le agevolazioni sono rivolte agli under 56 (per le aree del cratere sismico: non ci sono limiti di età per i 24 Comuni compresi nelle aree del cratere sismico del Centro Italia nei quali più del 50% degli edifici è  stato dichiarato inagibile) che:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), oppure che trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria;
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio;
  • non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento.

L’incentivo è  destinato alle:

  • imprese costituite dopo il 21 giugno 2017;
  • imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria);
  • i liberi professionisti(in forma societaria o individuale) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività  analoga a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).

Attività finanziabili

Sono finanziabili le seguenti attività:

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo;
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).

Sono, invece, escluse le attività agricole e il commercio.

Spese ammissibili

Possono essere finanziate le seguenti spese:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa.

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Finanziamenti

L’incentivo copre fino al 100% delle spese ammissibili. In particolare:

  • il 50% di contributo è a fondo perduto;
  • il restante 50% avviene mediante finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

Il finanziamento massimo per ogni richiedente è  di 50.000 euro, che può  arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è  pari a 60.000 euro.

A  supporto  del  fabbisogno  di  circolante,  è  previsto  un  ulteriore contributo a  fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
  • fino a un massimo di 40.000 euro per le società.

Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.

Modalità operative

Le domande possono essere presentate esclusivamente on line, attraverso la piattaforma web di Invitalia.

Prima di inviare la domanda è  necessario registrarsi ai servizi on line di Invitalia compilando l’apposito form (https: //www.invitalia.it/come-funzionano-gli-incentivi/registrazione).

Occorre, inoltre, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) poiché  tutte le comunicazioni tra Invitalia e i proponenti avvengono esclusivamente via PEC.

La domanda si compone di:

  • business plan da compilare on line;
  • documentazione da allegare.

Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione (salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti).

Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie.

Invitalia verifica il possesso dei requisiti e poi esamina nel merito le iniziative, anche attraverso un colloquio con i proponenti.